Bottoming for Semenawa di Natasha NawaTaNeko

Natasha NawaTaNeko è una cercatrice di verità e un’entusiasta dell’embodiment. Riunendo il suo amore per kinbaku e il suo background nel bodywork sessuologico, ha sviluppato una tecnica per rope bottom, per approfondire la loro esperienza con le corde e renderla più intima, consapevole e sicura. Natasha ha scritto un libro, Somatics for Rope Bottoms, disponibile sia in versione cartacea che in e-book, per chi ama stare nelle corde e vuole crescere e migliorare la propria esperienza. Maggiori informazioni su Natasha su www.RopeSomatics.com e www.DiscoverKinbaku.com
Ringraziamo Natasha per averci dato il permesso di tradurre e pubblicare il suo articolo
Bottoming for Semenawa.

Semenawa
Foto di Alexander Discover Kinbaku

Il semenawa è sempre più in voga negli ultimi anni. Molte persone si sentono attratte da un modo di fare kinbaku più oscuro, erotico, stimolante e soprattutto profondamente emotivo.

„Many people do naka-ties, but very few do naka style“
Riccardo Wildties

Dal mio punto di vista, ovvero dal punto di vista di una persona che si fa legare, sento che molto dello spirito del semenawa dipende anche da chi sta nelle corde, non solo dall’intenzione e dalle abilità della persona che lega. Credo che a fare la differenza siano la nostra disposizione d’animo, la presenza a noi stessi e al nostro partner con le nostre emozioni, il nostro gentile invito e la nostra devozione. È questo il discrimine tra l’imitazione di uno stile attualmente popolare e un momento magico e profondo per le persone che praticano e probabilmente per coloro che guardano.

A mio parere il semenawa riguarda anche la dinamica di potere che generiamo durante quella sessione di corde. Durante la nostra breve visita a Tokyo di quest’anno, guardando legature giapponesi ho osservato che c’era una dinamica di potere erotico molto diversa da quella che siamo abituati a vedere in Europa. Qui, molto spesso è il rigger che sente la pressione del dover dare spettacolo, di soddisfare le aspettative delle persone legate, di regalare loro una esperienza positiva. In Europa facciamo fatica ad abbandonarci e a lasciarci andare, anche quando lo desideriamo ardentemente.

Quindi ecco le mie idee su come noi, rope bottom, con il nostro mindset e il nostro atteggiamento, possiamo fare la differenza e creare della magia insieme al rigger.

1. Sii consapevole della tua intenzione

Il semenawa non è comodo. Non è un gioco che fai in modo casuale. Il semenawa ti porta al limite della tua capacità di resilienza, sfida ciò che pensi di sapere su te stesso, ti fa sudare, tremare e sentire.

A un certo punto ti chiederai perché vuoi farlo. Questo argomento viene affrontato raramente durante i workshop, le persone che si fanno legare parlano più spesso dell’elaborazione del dolore, dei limiti e della sicurezza. Questo è molto importante, però le domande più importanti che dovresti porti sono: perché? che cosa ti spinge? che cosa cerchi nelle corde?

L’intenzione è diversa dalle aspettative. L’intenzione cresce dall’interno, dal proprio paesaggio interiore, dall’essere sinceri con sé stessi, affrontando la verità sui propri desideri e bisogni. L’intenzione riguarda la mia attenzione e la mia responsabilità. Le aspettative riguardano spesso gli altri, cosa dovrebbero fare e come dovrebbero comportarsi e (anche quelle che abbiamo nei confronti di noi stessi) spesso creano una narrazione su come sarà il futuro e che spesso porta alla delusione anziché alla scoperta.

Quando non siamo in contatto con la nostra intenzione iniziamo ad aspettarci una ricompensa dal partner: aftercare, ci aspettiamo dell’aftercare, o che si facciano perdonare per ciò che abbiamo passato. Li incolpiamo per le emozioni negative che sono emerse/affiorate. Comprendi la tua intenzione chiedendoti: perché vuoi fare semenawa? che cosa porti sul tatami?

„Do not expect to look beautiful. Ask yourself why you like to receive ropes. Ask yourself what you have inside that you want the rope to bring out to the surface”
Miho Ikeda

Foto di Discover Kinbaku

 2. Esercitati a stare nel tuo corpo

La consapevolezza del proprio corpo va esercitata. Più la esercitiamo, più diventa facile. Non devi frequentare lezioni di meditazione o yoga. Puoi allenarla mentre fai  jogging, lavi i piatti, sei sui mezzi pubblici per andare in ufficio. Per stare nel proprio corpo intendo porre l’attenzione su te stesso, notare i segnali del tuo corpo, notare quando stai sudando, arrossendo, quando sei affamato, irrequieto, quando agiti nervosamente la gamba o ti graffi, quando ti senti a disagio e ti irrigidisci, quando nel tuo cuore avverti una sensazione di calore per qualcuno, basta pensare a questo e realizzare: “Dunque questo è quello che sento”.

Un semplice esercizio somatico chiamato Body Scan che puoi scaricare sul mio sito può aiutarti a sviluppare l’abilità di stare nel tuo corpo. Ci vogliono solo pochi minuti. Fallo solo per tre settimane, farà un miracolo per la tua esperienza con le corde, lo prometto!

Perché ne hai bisogno?
Perché in questo modo sentirai che il tuo piacere e tutte le tue altre emozioni provengono da dentro di te. Non arrivano dall’esterno. È anche un ottimo modo per sentire il tuo partner. Prestare attenzione al tuo corpo non significa allontanarti dal tuo partner, al contrario: inizi a sentirlo davvero invece di pensarlo. Sentirai la sua presenza, la sua intenzione o l’assenza di intenzione, sentirai la sua insicurezza, i suoi desideri e la sua vulnerabilità. È anche un modo di pensare alla tua sicurezza: se non riesci a sentire cosa il partner fa con te perché dovresti fare semenawa?

3. Trova un rituale

Trova un rituale che ti aiuti a passare dalla vita di tutti i giorni allo stato d’animo adatto per fare semenawa con il tuo partner. È particolarmente importante per le coppie. Essere una coppia ha i suoi vantaggi e svantaggi quando si tratta di fare bondage insieme. A volte può essere davvero difficile mettere da parte tutte le cose che ti preoccupano o le discussioni irrisolte che hai con il tuo partner e riuscire subito ad abbandonarsi.

Dato che non sono molto brava nei rituali, ho scoperto che per me funzionano cose pratiche, come mettere a posto le corde per il mio partner. Lo faccio sempre, prima e dopo la sessione e dopo ogni esercizio ai workshop: si è trasformato in un rituale, perché gli ho dato un significato. Mi piace anche fare stretching poco prima della sessione, per spostare l’attenzione dal mondo esterno focalizzarla sulla mia interiorità. Durante la sessione non parlo: è uno spazio silenzioso. Questo mi permette di sentire molto di più: ogni movimento della corda che fa vibrare il mio corpo, ogni nodo emette un suono.

4. Sii reattiva/o

Molte persone dicono di far corde per via della la connessione. Non sono sicura di cosa significhi. I nostri insegnanti, Kinbaku LuXuria, parlano di comunicazione nelle corde. Noi comunichiamo: facciamo domande, ci confrontiamo, diamo risposte; condividiamo, ci fidiamo, ci apriamo e mostriamo, o restiamo in silenzio. Spesso è una comunicazione più pura e sincera di quella verbale, perché coinvolge il corpo. Ascoltalo e basta.

Senti la tensione, l’intenzione della corda? Che cosa vuole da te? Vuole che il tuo corpo compia una torsione? O ti fissa sul pavimento, a terra? Ti porta in punta di piedi? Ti morde? Accarezza la tua pelle? Ti  stringe il petto o entra negli slip? Ti afferra la vita e la tiene ben stretta? Flirta con te in modo seducente o ti stringe le caviglie per farti perdere l’equilibrio?

Ora, come ti fa sentire? Questo agire delle corde su di te suscita qualcosa. Ti senti compreso e amato, ti vergogni e ti senti umiliato? Ti senti trattato male o adorato? Ti senti disturbato? Quando ricevi il messaggio, puoi rispondere. Sii reattivo. Non si tratta di mantenere la calma o resistere. Si tratta di imparare a esprimersi. Il tuo partner è stato molto vulnerabile e ti ha detto qualcosa, ed ora è il tuo turno di rispondere, con la tua voce, il tuo respiro, con i tuoi movimenti. Lascia fluire le tue emozioni, non nasconderle. Siamo tutti abituati a nasconderci. Questo spazio è un lusso che abbiamo nel gioco S / M; qui possiamo vivere a pieno le nostre emozioni.

5. Impara a respirare e rilassarti nelle corde

Foto di Heldenartig

Quando incontriamo disagio, dolore e sensazioni intense, la nostra reazione naturale è quella di irrigidirci, cercando di proteggerci dal pericolo. Il miglior modo per ricevere l’impatto della corda nel semenawa è espirando, rilassandosi nella corda, accettando l’impatto che la corda ci dà . Queste legature sono pensate per essere intense, per sfidarti, per portarti al limite, per farti provare emozioni. Non sono pensate perché tu le combatta, resista o mantenga un’espressione seria. Il nostro atteggiamento e il modo in cui ci poniamo, influenzano notevolmente le sensazioni che proviamo.

Se ritieni di essere in pericolo, la tua paura aumenterà le sensazioni e stimolerà il tuo sistema nervoso ad avere una reazione tra scappare / lottare / irrigidirti, nel qual caso potresti provare ulteriore dolore o iniziare a dissociarti completamente. Comprendere la differenza tra essere “a proprio agio” ed essere  “sicuri” è molto importante nel semenawa. Quando ti senti al sicuro, riesci ad accogliere il disagio, regolare il respiro su una modalità lenta e consentire alla corda di “scioglierti” fino a generare in te una reazione emotiva. Facilitiamo questo processo rilassando i muscoli tesi, ammorbidendoli ed espirando.

“I breathe slow and deep, when possible, slow and extended, when my breathing capacity is limited from the tie. Breathing has an immediate natural effect on the perception of pain, helps me relaxing, detaching, and getting rid of negative feelings…” 
Red Sabbath

6. Assumiti la responsabilità dei tuoi limiti

Prendermi cura dei miei limiti per me significa prendere parte attiva, definire lo spazio in cui mi piace giocare, è un invito per il mio partner a sfidarmi, a diventare intenso, ad andare più nel profondo. Il fatto è che se vuoi giocare al limite, come succede nel semenawa, se vuoi mantenere il gioco intenso e sicuro al tempo stesso, è possibile facilitarlo solo con una partecipazione attiva della persona alle corde. Con questo, non intendo che tu debba dirigere attivamente la scena, ma piuttosto offrirti attivamente al tuo partner. Che è molto diverso dall’essere passivo.

Secondo me il fatto che tu conosca te stesso, che tu lo desideri (intenzione) e che tu sia in grado di percepirti in quel momento (consapevolezza del corpo) consente al tuo partner di portarti al limite e riportarti indietro in sicurezza. Decidi quanto vuoi andare lontano, e lo inviti lì. E quando vuoi giocare “consensual non-consent”, funziona esattamente allo stesso modo. Devi facilitare questo gioco fidandoti ed essendo meritevole della fiducia del tuo partner.

7. Fidati dei tuoi sentimenti

Gran parte dei miei consigli per rope bottom si riduce a “imparare a sentire te stesso, a trovare la risposta nel tuo corpo”. Probabilmente è frustrante non avere una linea guida chiara e formale, ma sarebbe molto fuorviante nel seme-nawa, come in qualsiasi altra disciplina corporea, privarti dell’esplorazione di te stesso. Penso che dobbiamo reimparare a fare affidamento su come ci sentiamo. Dobbiamo imparare di nuovo a fidarci di noi stessi e delle persone con cui giochiamo e far crescere l’essenza forte la parte più forte di noi e quell’atteggiamento da “shit happens” che perdona gli errori, altrimenti rischiamo di non scoprire mai nulla di noi stessi.

Foto di Zor Neurobashing

8. Scopri il tuo potere!

Il messaggio principale che voglio trasmettere è: come rope bottom sei potente! Sono contenta che siano finiti i tempi in cui ci si riferiva ai / alle rope bottom come “passivi” durante i workshop. Oggi c’è molta più consapevolezza riguardo il nostro ruolo e le nostre responsabilità.

Quello che è importante è come usiamo questo potere e cosa creiamo. Mi sento molto privilegiata nel poter vedere grandi modelle/i di corde, nei workshop e negli spettacoli. Sono tutti diversi, molto diversi, davvero unici e allo stesso tempo hanno tutti qualcosa in comune: consapevolezza del loro potere, capacità di sopportazione, e spazio generoso offerto al partner. A dire il vero, di rado mi soffermo sul rigger. Il livello di kinbaku che ha questa “coppia nelle corde” è definito da ciò che sta accadendo alla persona legata, da cosa c’è da guardare: emozioni, movimento, bellezza, vulnerabilità, da quanto queste cose siano lasciate entrare in profondità. Da osservatore lo vedi subito: il loro viso sta cambiando, ne esce quello vero, che è sempre bello nella sofferenza.

Ecco il messaggio: scopri il tuo potere e usalo per potenziare la tua dinamica nelle corde. Cerca la tua strada e il tuo personale modo di esprimerti.

Traduzione di Giulia Vitellaro.