Bondage giapponese cos’è – Kinbaku o Shibari

Il bondage giapponese, noto anche come kinbaku o shibari, è la pratica di immobilizzazione di una persona per mezzo di corde, specialmente in contesto erotico. 

bondage giapponese esempi dell'hojo-jutsu
alcuni esempi di legature dell’hojo-jutsu

Indice

La cultura orientale nel bondage giapponese
Cos’è il rope bondage
Legature a terra e sospensioni

La cultura orientale nel bondage giapponese

L’utilizzo della corda e l’atto di legare fanno parte della cultura giapponese sin dai suoi albori. Oltre che nei suoi usi quotidiani, la corda veniva utilizzata per decorare i vasi, per ornare regali con nodi rituali, per cingere le aree sacre.

I primi documenti riguardo l’hojo-jutsu, l’arte marziale con cui si immobilizza un prigioniero con l’utilizzo della corda, si riferiscono al XV secolo. La corda veniva utilizzata per il trasferimento dei detenuti, a scopi di tortura e per esporre in pubblico i criminali. Da qui il collegamento tra essere legati e umiliazione e sofferenza.

Il bondage giapponese sta prendendo sempre più piede in Occidente. Chi non conosce questa pratica spesso si avvicina perché attratto dalla sua estetica. Tuttavia la componente emotiva è la vera protagonista di questa disciplina.

Kinbaku significa “legatura stretta, che rende del tutto impossibile il movimento” ed è il termine con il quale i giapponesi chiamano la legatura erotica. La bellezza di ogni legatura sta nella sua unicità, nel suo essere irripetibile, come ogni istante della nostra vita è qui e ora, non è mai stato prima e non sarà mai più.

Le corde non costruiscono pattern ma valorizzano la bellezza della persona legata che decide di abbandonarsi all’intensità delle sensazioni provate.

Cos’è il rope bondage

Il bondage giapponese può essere definito anche rope bondage.

Come spiegato in questo articolo sul rope bondage, le corde sono uno strumento estremamente versatile, che si può adattare a ogni tipo di fisicità e tramite il quale possiamo comunicare con il nostro partner con intensità a tecniche differenti.

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Legature del bondage giapponese

Così è possibile, anche nel kinbaku, variare tra sospensioni, semisospensioni e legature a terra, a seconda dell’atmosfera che vogliamo sviluppare, del tipo di gioco che vogliamo fare, comunicando col partner, per creare ogni volta qualcosa di unico.

Bondage giapponese di Alithia Maltese

Gioco a terra – Rigger: Alithia Maltese –  Foto di Marina Zaia

Perché ci piace legare o farci legare?

Questa è una strada da percorrere in due. Ogni volta che leghiamo diamo il via a un viaggio unico e irripetibile, un viaggio in cui decidiamo di condividere tutto quello che siamo con il partner.

Non si tratta di un’espressione artistica in cui la persona legata fa passivamente da modella alla persona che lega. È un dialogo che ci costruisce insieme in cui si crea complicità, sintonia, si sviluppa il rapporto tra le persone in gioco.

Questo è quello che cerchiamo. È un’esplorazione profonda nell’altro, durante la quale scopriamo luci e ombre della persona che è lì con noi.

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